CANYONING A CODULA FUILI
CANYONING IDEALE PER PRINCIPIANTI
CANYONING DELLA DURATA DI MEZZA GIORNATA
ORARIO DI RIFERIMENTO:
dalle 8.30 alle 13.00 oppure dalle 14.30 alle 19.00
INFORMAZIONI:
Discesa in corda più alta: 20 metri
Equipaggiamento: fornito da noi
Esperienza tecnica richiesta: nessuna, occorre essere in buona forma fisica
Cosa dovete portare voi: zaino, acqua 1,5 litri, scarpe da trekking, abbigliamento a 'cipolla', occhiali da sole, crema solare, pranzo al sacco
Requisiti: non soffrire di vertigini
Codula Fuili è una profonda gola situata nel Supramonte di Dorgali, nella zona che ora è conosciuta ai molti con il nome di Ogliastra. Nonostante il canyon sia asciutto ci regala panorami assolutamente unici e selvaggi; questo rende la Codula di Fuili una meta obbligata per tutti i canyonisti alle prime esperienze e non. L’itinerario prevede quattro discese in doppia, di cui la più alta misura 20 metri. Tutte le discese in corda sono sempre 'in appoggio' (piedi in aderenza alla parete) e di semplice difficoltà.
Per percorrere la Codula di Fuili esistono due modi: il primo è predisporre la navetta limitando la giornata al solo canyoning (tempo di percorrenza: 3h), mentre la seconda è quella di combinare uno spettacolare trekking che risale lateralmente la gola dirigendosi verso Cuccurru Su Corvu. Ma che cos’è ‘Cuccurru Su Corvu’? Questi è un rilievo montuoso (506 metri) che domina la Codula. Il toponimo Cuccurru deriverebbe dal greco, nello specifico il participio del verbo χόω (kòo) è χούκουρον proprio kùkuron cioè luogo elevato, cima, altura: l’altura del corvo (corvu).
Il trekking di avvicinamento ha una lunghezza di 2,8 chilometri ed affronta 300 metri di dislivello. Il sentiero ha sempre una meravigliosa panoramica sul golfo di Orosei ed offre anche la possibilità di visitare un’antica abitazione dei pastori splendidamente restaurata: il Cuile Toddeitto. L’avvicinamento alla Codula si percorre in tutta calma impiegando 1 ora e 30 minuti.
Giunti all’attacco del canyon iniziamo a camminare sul greto del torrente sino a quando, disarrampicando in alcuni punti, giungiamo al primo salto. Da qui si perde qualsiasi segnale telefonico. Indossati imbragatura e casco possiamo prepararci alla prima discesa: 4 metri di calata che portano ad un terrazzino da cui si discende con un’altra calata di 4 metri (è possibile unirle con una calata unica di 18 metri). Iniziamo a muoverci all’interno del canyon che si fa sempre più selvaggio: le alte pareti si avvicinano sempre di più togliendo la luce diretta del sole ed abbassando di qualche grado la temperatura. La Codula (parola sarda che identifica gola, canyon, forra) rimane inesplorata sino a pochi anni fa: grandi lecci, carrubi e vaste macchie di edera che risalgono le pareti dominano il paesaggio.
Quando arriviamo al secondo (e più alto) dei salti la gola si restringe sino ad una larghezza di qualche metro. Per arrivare all’armo da dove scendere facciamo qualche metro di corrimano pronti per una calata di 20 metri che permette di raggiungere la parte più spettacolare: un grande e buio antro dove la luce del sole fa quasi fatica a filtrare.
Dopo pochi passi giungiamo subito all’ultima calata di 18 metri che ci porta all’uscita della codula passando sotto un’evocativa architrave rocciosa. L’imponente forza dell’acqua conseguente ad un’alluvione ha incastrato un macigno tra le pareti che in questo tratto non superano i 2 metri di larghezza. Lentamente di fronte a noi prende intensità la luce del sole. Cammineremo poi in una spettacolare foresta di oleandri che durante la fioritura (da giugno a ottobre) riempirà la Codula di profumi e colori. Dopo aver camminato per circa 30 minuti raggiungeremo la spiaggia di Cala Sisine.
Una volta arrivati in spiaggia la metà delle persone che incontreremo avrà sicuramente una corda nello zaino poiché tutte le pareti che dominano la gola sono attrezzate per l’arrampicata sportiva.
Nonostante Codula Fuili siamo un percorso di canyoning secco e adatto ai principianti, rimane un’escursione imperdibile per gli amanti della natura selvaggia, del canyoning, della Sardegna e anche del mare: abbiamo detto tutto!
Buon canyoning!